COMPRENDERE IL TRATTAMENTO DELLE LESIONI VASCOLARI: CAPILLARI, COUPEROSE, ANGIOMI, LAGHI VENOSI, ERITROSI, ROSACEA, RINOFIMA, VENE VARICOSE E POICHILODERMIA.


I "capillari" (termine comune per definire le teleangiectasie degli arti inferiori) rappresentano un problema estetico molto sentito da parte delle donne (ma anche dagli uomini), in Italia la comparsa e la progressiva intensificazione dei capillari è un fenomeno che coinvolge circa il 20 % dei soggetti di sesso femminile. In alcuni casi il fenomeno è lieve, si autolimita e generalmente non incide complessivamente sull'aspetto estetico delle gambe, in altri casi le teleangiectasie sono così numerose e visibili da comportare un vero e proprio problema psicologico oltre che estetico. La causa per cui compaiono le teleangiectasie (capillari) non è ancora chiara. Probabilmente entrano in gioco fattori sia di tipo costituzionale che di tipo ormonale per cui alcune piccole vene delle gambe si dilatano progressivamente e traspaiono attraverso la pelle rendendosi visibili. Nel 45 % dei casi è un problema di tipo familiare in quanto si riscontra sia nella madre che nelle sorelle che nelle figlie del soggetto in esame, questo non significa che le teleangiectasie siano tuttavia un'inestetismo a trasmissione ereditaria. Abitualmente compaiono tra i 20 ed i 25 anni, peggiorano in occasione di gravidanze, assunzione prolungata di anticoncezionali orali contenenti progesterone, stazione eretta prolungata e in caso di rapido aumento ponderale.

 

Spesso compaiono improvvisamente e nel giro di qualche settimana possono interessare molte zone dell'arto inferiore; in particolare la superficie interna ed esterna delle cosce, la zona del polpaccio e la zona in prossimità delle caviglie. A questi periodi di rapida evoluzione con comparsa di numerosi capillari se ne alternano altri dove la progressione sembra arrestarsi e non evolvere ulteriormente. Esistono due principali tipi di teleangiectasie. Le teleangiectasie rosse, molto sottili, di colore rossastro o violaceo, tipiche dei soggetti giovani, che solitamente appaiono in conseguenza o di alterazioni dell'equilibrio ormonale (gravidanza, pillola, terapie ormonali o farmacologiche) o in risposta ad un evento infiammatorio. Le teleangiectasie blu, di calibro maggiore rispetto alle rosse, caratteristiche ma non esclusive dei soggetti non più giovani, sono espressione di un' insufficienza venosa e spesso si trovano associate a vene varicose.


Accanto a fattori predisponenti di tipo familiare, che purtroppo non sono modificabili, (se geneticamente siete predisposte allo sviluppo di capillari non potete farci nulla...) esistono dei fattori aggravanti che invece possono essere evitati per cercare di contenerne l'evoluzione ed il conseguente peggioramento.

 


FATTORI PREDISPONENTI

 

  • Il calore: l'applicazione del calore (saune, bagni eccessivamente caldi, fanghi termali) si è dimostrata in grado di provocare l'insorgenza di teleangiectasie diffuse agli arti inferiori. Il calore vasodilata le vene ed in soggetti predisposti questo comporta la comparsa o l'intensificazione delle teleangiectasie, oltre che di vene varicose.
  • I raggi solari e le lampade abbronzanti: durante l'esposizione intensiva al sole o alle lampade abbronzanti, anche se filtrate ai soli raggi UVB (ultravioletti di tipo B) la temperatura della pelle aumenta, si innesca un meccanismo d'irritazione della pelle e del derma che associato all'aumento della temperatura provoca la comparsa di capillari.
  • I traumi: alcuni tipo di sport o di attività lavorative espongono a traumatismi ripetuti delle gambe. Il trauma, anche non eccessivamente violento, in soggetti predisposti può favorire la comparsa di teleangiectasie, di solito di colore blu che si evidenziano nella zona colpita dal trauma.
  • La ceretta a caldo: è una modalità di depilazione che associa il caldo al traumatismo e che favorisce particolarmente la comparsa di teleangiectasie. Attualmente può essere validamente sostituita con altri sistemi di epilazione più pratici e meni traumatici (laser e luce pulsata).
  • La pillola anticoncezionale, le sostanze ormonali e altri farmaci: estrogeni e progesterone sono sostanze che favoriscono la comparsa di teleangiectasie e di vene varicose soprattutto se vengono assunte continuativamente per almeno 5 anni. Anche alcuni tipi di barbiturici, di antidepressivi triciclici, di anticoagulanti orali e la ranitidina (un farmaco che si usa per curare la gastrite) se assunti per lungo tempo possono provocare teleangiectasie diffuse alle gambe.
  • La dieta: influisce in modo determinante sul peso corporeo. I soggetti obesi presentano teleangiectasie molto più frequentemente rispetto ai soggetti normopeso. Di qui l'importanza di mantenere una dieta equilibrata ed evitare il sovrappeso che influenza negativamente anche la comparsa di vene varicose alle gambe.
  • La stazione eretta prolungata: è stato dimostrato che nelle persone che durante la giornata rimangono molte ore in piedi e ferme, aumenta il rischio di comparsa di teleangiectasie.

Purtrppo non tutti questi fattori aggravanti sono evitabili. In molte pazienti questi fattori di rischio sono presenti in varia misura e contribuiscono in modo determinante alla comparsa di teleangiectasie.

 


TRATTAMENTI


In passato sono stati effettuati numerosi tentativi per eliminare le teleangiectasie (capillari) degli arti inferiori. Attualmente le metodiche che offrono migliori risultati sono la scleroterapia con microiniezioni e la terapia fotocoagulante con il laser. La scleroterapia è efficace in circa l'80-90 % dei capillari, è una metodica semplice, poco costosa, facilmente attuabile e priva di veri e propri rischi. E' tuttavia una metodica molto "operatore dipendente", nel senso che i risultati che si possono ottenere dipendono molto dall'esperienza e dall'abilità tecnica del medico che pratica il trattamento.


La fotocoagulazione laser è una metodica che offre buoni risultati nel trattamento degli angiomi piani e nelle teleangiectasie del volto. In alcune pazienti con teleangiectasie sottili di colore rosso la fotocoagulazione laser permette di ottenere gli stessi risultati, in tempi più rapidi, della scleroterapia. Per gli altri tipi di teleangiectasie degli arti inferiori, specie quelle blu e le teleangiectasie di calibro superiore ad 1 millimentro, è meglio associare il trattamento sclerosante (per eliminare i capillari principali) ad un trattamento laser di rifinitura (per eliminare i capillari più sottili).


"Couperose", o copparosa, è un termine utilizzato per indicare una condizione di arrossamento intenso e cronico delle guance e/o delle ali del naso, con venuzze gonfie e sfibrate ben evidenti. Nonostante si tratti inizialmente di un problema estetico, è bene non sottovalutarlo. In taluni casi, infatti, la couperose può evolvere in una dermatosi nota come rosacea. Le pelli particolarmente sensibili e arrossabili presentano questa manifestazione con una certa frequenza. La couperose può essere infatti considerata l'evoluzione di uno stato ripetuto d'infiammazione della pelle, in seguito ad uno stimolo esterno o interno, che, con il passare del tempo e via via che questo fenomeno si ripete, da stato transitorio si trasforma in una condizione stabile e cronica. L'arrossamento del viso tende a scomparire sempre più lentamente (eritrosi facciale) permanendo per settimane, mesi, anni. I capillari presenti nel derma, a causa della persistente congestione della pelle e della progressiva perdita di elasticità dei tessuti, possono dilatarsi in modo permanente e diventare visibili e irregolari (teleangectasie); a questo punto la couperose è presente con tutte le sua manifestazioni caratteristiche. La couperose è abbastanza frequente nelle donne, soprattutto oltre i trent'anni, e si sviluppa prevalentemente su pelli secche, a grana fine, facilmente irritabili. Le cause dell'insorgenza sono complesse, ma possono essere riportate ad uno stato di fragilità capillare, costituzionale o acquisita. Su questa condizione di base influiscono poi svariati fattori: emozionali, ormonali, allergici, ambientali, climatici. La pelle del viso, oltre ad essere molto sensibile, è anche la parte più esposta alle aggressioni degli agenti atmosferici: le brusche variazioni di temperatura, le radiazioni solari, il vento, l'umidità, quando eccessivi, possono innescare il processo che porta alla couperose; questo è il motivo per cui è di frequente riscontro nelle persone che per motivi di lavoro trascorrono molto tempo all'aria aperta (agricoltori, marinai, sportivi, ecc.) o che sono esposte all'azione prolungata di elevate temperature (cuochi, fonditori, ecc.).

 

"Rosacea":

La rosacea è una malattia infiammatoria cronica della pelle, che colpisce prevalentemente soggetti adulti, con carnagione e capelli chiari. L'esordio della patologia dermatologica è accompagnato da un arrossamento localizzato principalmente su guance, naso, mento e fronte. La rosacea tende ad avere un decorso progressivo, quindi i sintomi tendono a peggiorare nel corso del tempo: il rossore tende ad aumentare fino a diventare persistente. Se non trattata adeguatamente, la rosacea può dare origine a lesioni cutanee, gonfiore del naso ed interessare anche la regione attorno agli occhi (rosacea oculare). Per alcuni soggetti il decorso della rosacea è ciclico: i sintomi possono acuirsi per un periodo limitato ad alcune settimane o mesi, per poi diminuire prima di aggravarsi nuovamente. La rosacea può essere confusa con altri disturbi dermatologici, come un'allergia cutanea o un eczema. Il trattamento della patologia può controllare e ridurre i segni e sintomi caratteristici della malattia. I sintomi sono:

arrossamento sul viso che può essere improvviso o persistente e si localizza al centro del volto, può essere accompagnato da bruciore e leggero gonfiore; comparsa di lesioni e papule o pustole; rinofima; teleangectasie; ispessimento della pelle; irritazione e sensazione di bruciore.


"Angiomi": appartengono a questa categoria quelle macchie cutanee rosse e rosso-brunastre che hanno origine vascolare e natura benigna. L'angioma è definito "neoplasia benigna di origine mesodermica". Possono essere presenti alla nascita o comparire dopo qualche anno di vita; tendono ad evolvere progressivamente e talvolta possono complicarsi e dare origine a lesioni sfiguranti, ischemia, necrosi, emorragie, infezioni ed esiti cicatriziali. L'angioma può inoltre coinvolgere strutture vitali come l'orecchio e  l'occhio con un importante impatto psicologico e fisico sul soggetto. Ne esistono diverse varietà cliniche: angioma piano (definito "macchia di vino"); angioma stellato; angioma rubino e angioma cavernoso.

 

"Poichilodermia": La poichilodermia di Civatte è una malattia cronica dovuta a prolungate esposizioni solari caratterizzata nelle sue fasi iniziali dalla comparsa di fini capillari dilatati su collo e decollete', che conferiscono un caratteristico aspetto screziato alla pelle. Col progredire degli anni compaiono, accanto ai capillari dilatati delle piccole e molteplici macchioline color bruno chiaro. L'area cutanea sotto il mento e' sempre risparmiata.
Nelle fasi iniziali, in cui prevale il colorito rosso, il trattamento laser permette di dare un ritorno alla normalità a queste zone. Con questa metodica sono necessari diversi trattamenti; nelle fasi più avanzate, in cui prevale la colorazione ocra, si ottengono in molti casi ottimi risultati con la tecnica di fototermolisi frazionale non ablativa.

 



"Rinofima"

E' frequente negli uomini, questo antiestetico ingrossamento del naso. E' la conseguenza di una malattia dermatologica molto diffusa la rosacea ed è dovuta ad una progressiva ed incontrollata tumefazione delle ghiandole sebacee, che conferisce al naso un aspetto arrossato, spugnoso e bozzoluto.
Oggi, grazie allo sviluppo di tecnologie laser molto sofisticate è possibile correggere questo inestetismo in modo eccellente. Soprattutto se si interviene precocemente. Attraverso l'impiego di Laser è possibile ridare al naso un profilo quasi perfetto grazie ad un'accurata vaporizzazione delle ghiandole malate.
L'intervento è semplice e non necessita di ricovero perché non si utilizza alcuna anestesia generale.
Subito dopo l'intervento il naso appare di dimensioni normali.

 

"Vene varicose"

La scleroterapia è definita anche terapia sclerosante delle vene varicose. Consiste nella cura delle varici mediante l'iniezione all'interno della vena varicosa di una sostanza farmaceutica che provoca una reazione infiammatoria a livello della parete interna della vena stessa.

Questa reazione infiammatoria, in termine tecnico "endotelite", nel giro di qualche giorno comporta l'obliterazione e la successiva fibrosi (chiusura) della vena stessa.

In mani esperte la scleroterapia offre dei buoni risultati soprattutto nei pazienti che hanno delle vene varicose in fase iniziale e che presentano un calibro inferiore ai 6-7 millimetri.

La scleroterapia non è un trattamento definitivo, spesso, nel corso degli anni i pazienti devono sottoporsi a dei "ritocchi" o a delle nuove sedute che tuttavia, nella maggior parte dei casi, contribuiscono a tenere sotto controllo il problema.

Anche nel trattamento dei "capillari" termine corrente per definire le teleangiectasie, la scleroterapia offre ottimi risultati e consente di risolvere questo disturbo.

Una seduta di scleroterapia dura circa 15, 20 minuti ed una volta effettuate la o le iniezioni del farmaco all'interno della vena si procede ad un bendaggio con una fascia elastica della gamba che è stata sottoposta al trattamento.

Nonostante le iniezioni il trattamento non è doloroso, le piccole punture vengono effettuate con aghi molto sottili, praticamente indolori; spesso l'unico fastidio è dato dalla fascia elastica che dopo qualche giorno può essere efficacemente sostituita da una calza elastica di compressione. 

In base al tipo di vena o di vene da trattare viene stabilito il numero delle sedute che solitamente si effettuano a distanza di 10-15 giorni l'una dall'altra, Per le teleangiectasie le sedute possono essere ridotte ad una settimana di distanza l'una dall'altre.

Questa tecnica, se ben praticata, consente di ottenere buoni risultati soprattutto per quanto riguarda la cura di vene varicose di piccolo calibro o delle teleangiectasie.

Dopo il trattamento nelle sedi di iniezione possono comparire delle piccole ecchimosi dovute ad un lieve stravaso di sangue in sede sottocutanea, Queste piccole macchie in genere scompaiono nel giro di due o tre settimane.

 

PREVENZIONE DELLE LESIONI VASVOLARI
  • Adottare uno stile di vita sano (e regolato).
  • Seguire un'alimentazione corretta e appropriata, evitando cibi e bevande che possano peggiorare la situazione (es. alcolici, caffè, bevande molto calde, ecc.), integrando la dieta con cibi ricchi di vitamina C e P che hanno attività capillaroprotettrice.
  • Non utilizzare formulazioni cosmetiche troppo aggressive e irritanti per la pelle.
  • Proteggere la pelle nei confronti degli stimoli dannosi provenienti dall'esterno (raggi UV, freddo, calore, ecc.).


TRATTAMENTI DELLE LESIONI VASCOLARI


Una pelle affetta da couperose è al contempo una pelle delicata e fragile, per questo motivo necessita di trattamenti cosmetici specifici per pelli sensibili, che contengano anche filtri UV per proteggere la pelle dalle aggressioni quotidiane dei raggi solari. Una novità assoluta per il trattamento della couperose, è rappresentata dall'impiego di una nuova tecnologia laser o di luce pulsata, attraverso la quale si ottengono ottimi risultati, immediati e permanenti. Con il laser e la luce pulsata si possono trattare efficacemente anche capillari, angiomi, laghi venosi, eritrosi, poichilodermia, vene varicose e rinofima. Inoltre un ottimo trattamento riservato alle teleangectasie ed alle vene varicose, è dato dalle sclerosanti (iniezioni di farmaci sclerosanti all'interno dei vasi stessi).