COMPRENDERE LA MASTOPESSI
Nel corso degli anni, alcuni fattori quali gravidanza, allattamento, forza di gravità concorrono alla ptosi (abbassamento) della mammella. In seguito all' invecchiamento cutaneo e alla conseguente perdita di elasticità il seno perde la sua forma, la sua consistenza e diventa cadente.
La mastopessi è quella procedura chirurgica che ridona forma e posizione ad un seno cadente. Quando il seno è piccolo, o ha perso di volume (per esempio dopo una gravidanza), la mastopessi può essere associata a una mastoplastica additiva.
Le migliori candidate all'intervento di mastopessi sono le pazienti che hanno aspettative realistiche dei risultati e che hanno il seno di piccole dimensioni. In questo caso infatti le cicatrici possono essere di dimensioni minori. Spesso l'intervento viene richiesto dopo una gravidanza, ma se la paziente pensa di avere ancora in programma altre gravidanze, è preferibile aspettare prima di essere sottoposti all'intervento chirurgico. Questo non perché l'operazione interferisca ad esempio con l'allattamento o con altri aspetti della gravidanza, ma perché in seguito all'aumento di volume e alla seguente atrofia post-gravidica verrebbe vanificato il risultato dell'intervento.
PREPARAZIONE ALL'INTERVENTO
E' buona norma, a partire dalla settimana precedente all'intervento, non assumere acido acetilsalicico (aspirina) per evitare problemi di coagulazione, e per i fumatori astenersi per almeno 4 settimane (due prima e due dopo l'operazione).
Se si è reduci da un'infezione o una malattia sarebbe prudente rimandare l'intervento chirurgico. Se si viene operati in regime di Day-Surgery (dimissione nello stesso giorno) è indispensabile che la paziente venga accompagnata da una persona che possa prendersene cura nel riaccompagnarla a casa e nelle necessità delle prime 24-48 ore.
L'INTERVENTO CHIRURGICO
L'intervento di mastopessi è simile a quello di riduzione mammaria e richiede da 1 a 3 ore a seconda della grandezza del seno. Le tecniche sono varie e le incisioni variano da semplici periareolari a pari-areolare più verticale sino a quelle a "T" invertita a seconda sempre della grandezza del seno.
Tubicini di drenaggio possono essere utilizzati in alcuni casi e rimossi pochi giorni dopo l'intervento.
Alcune pazienti, come quelle che hanno un seno di piccole dimensioni e quindi con una ptosi molto ridotta, possono essere sottoposte a procedure chirurgiche che prevedono cicatrici ridotte. La più frequentemente utilizzata tra queste tecniche è quella che prevede la rimozione della cute in eccesso ed il riposizionamento in alto del complesso areola-capezzolo mediante la sola cicatrice peri-areolare.
La protesi mammaria viene eventualmente inserita sempre attraverso lo stesso accesso necessario alla correzione della ptosi. Tutte le metodiche prevedono un bendaggio particolare che viene mantenuto per le prime 48 ore.
L'ANESTESIA
La mastopessi viene generalmente eseguita in anestesia generale. In pazienti selezionati possono essere praticate tecniche con cicatrici ridotte e di conseguenza interventi che vengono condotti in anestesia locale con sedazione.
IL POST-OPERATORIO
Dopo l'intervento la paziente indosserà un reggiseno conformato e cmpressivo per 4 settimane. Dopo l'intervento è lecito attendersi la comparsa di un edema che scomparirà in 4-6 settimane. Il dolore è molto modesto, ben controllabile con i farmaci e lascia rapidamente il posto ad un lieve fastidio. I punti di sutura vengono rimossi dopo 7-14 giorni. E' normale avere una ridotta sensibilità del complesso areola-capezzolo. Tale riduzione di sensibilità tende a risolversi spontaneamente nello spazio di alcuni mesi. In alcuni casi può richiedere anche un anno o più e raramente può essere definitiva.
Informazioni più dettagliate legate al proprio caso clinico vanno discusse con il chirurgo in fase di consultazione.
RIPRESA DELL'ATTIVITA'
Il ritorno alle normali attività è in relazione all'entità dell'intervento subito, alle condizioni fisiche in cui si è affrontato l'intervento chirurgico ed alle singole capacità reattive. E' buona norma comunque attendere almeno una settimana prima della ripresa graduale dell'attività e comunque interrompere per almeno quattro quella sportiva.
Nel caso in cui la paziente rimanesse incinta non esistono problemi per un eventuale allattamento in quanto nessuna tecnica prevede l'interruzione dei dotti e la ghiandola rimane funzionalmente intatta.
IL NUOVO ASPETTO
Bisogna ancora una volta ricordare come le cicatrici di questo intervento siano estese e permanenti e che occorrono molti mesi prima che tendano a migliorare e ad essere meno evidenti, potendo talvolta diventare delle sottili linee bianche.
Bisogna ancora ricordare come l'intervento di mastopessi non fermi l'invecchiamento dei tessuti, né possa contrastare le leggi di gravità, ma se le aspettative della paziente sono realistiche, i risultati danno grandi soddisfazione. La mastopessi può cambiare l'aspetto e restituire l'autostima perduta.